venerdì 23 marzo 2012

Il valore del lavoro


Il termine ”lavoro” costituisce l’anagramma quasi perfetto del termine “valore”. Il valore del lavoro dunque, quello inscindibilmente legato alla dignità della persona, quello con cui ci si identifica immediatamente tanto che nel linguaggio naturale si usa dire “Sono medico” oppure “Sono studente” o ancora “Sono operaio”.

Disoccupazione, non-lavoro, significa quindi perdita dell’identità soggettiva, mentre il termine precarietà fa rima con identità evanescente e instabilità emotiva e sociale.

L’attacco del sistema all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è un attacco ad un sistema valoriale che non si deve mai dare per scontato, è un attacco allo stesso concetto di dignità umana, è un attacco ai sacrifici e al sangue versato nelle fabbriche, nelle miniere, sulle strade, dalle migliaia di vittime sacrificate in nome del profitto e del capitalismo becero e ignorante, quello stesso che ha ormai dimenticato che la fonte del suo profitto sta nella capacità economica di chi lavora.

A distanza di 120 anni dalla fondazione del Partito Socialista a Genova i problemi sembrano i medesimi che hanno portato alla sua costituzione. Le conquiste stanno ormai per essere azzerate, per questo occorre nuovamente affermare con forza e ostinazione i valori del socialismo autentico: il valore del lavoro!

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Paolo Malerba

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