mercoledì 24 dicembre 2008

Basta con i pregiudizi sulla questione della moschea

LA PROPOSTA
In un luogo di culto islamico ci può essere uno spazio di documentazione culturale

LA SEGRETERIA provinciale del Partito Socialista, nell´intento di fornire un contributo al dibattito relativo alla costruzione della moschea, ha incontrato i rappresentanti del mondo islamico genovese, Hussein Salah e Alfredo Maiolese. Era presente, invitato, il docente universitario di architettura islamica e bizantina, prof. Ali Reza Naser Eslami, direttore del "Centro Internazionale di ricerca e studi sul Mediterraneo: intercultura arte e città.

"Il segretario Boffardi ed i due vice, Burlando e Vucas, nel corso dell´ incontro, davvero interessante, hanno rimarcato il diritto degli islamici genovesi a seguire il proprio credo in un proprio luogo di culto, come ogni altra religione o espressione culturale e politica, con un unico "limite": quello definito dai diritti universali dell´uomo e dalla Costituzione, il nostro "libro sacro, laico" che equilibra al meglio diritti e doveri.

La presenza dello studioso ha contribuito ad impostare il discorso "moschea", fino ad oggi considerato "problema" di convivenza, sicurezza o localizzazione di edificio, in un contesto storico culturale più ampio. Nella cultura, lingua ed architettura genovese esistono infatti numerose testimonianze di un valido rapporto della Repubblica di Genova con le culture mediterranee, in particolare con quella ebraica ed islamica rapporto tanto significativo, quest´ultimo,da portare in passato, nella zona della Darsena, alla creazione non solo di una ma addirittura di due moschee.

L´incontro, cui hanno partecipato anche i due giovani socialisti Pugliese e Casarico, si è svolto in un clima di grande apertura, lontano da pregiudizi, banalizzazioni o strumentalizzazioni polemiche. Ne è derivata la convinzione che, anche in termini architettonici, un luogo di culto islamico possa essere, non solo un luogo religioso trasparente e aperto ma possa pure contenere uno spazio di documentazione culturale che testimoni il ricco percorso storico di rapporti tra la Repubblica di Genova e il mondo mediterraneo, dal Medioevo ad oggi.

Si è pertanto parlato di una moschea dotata di spazi aperti a tutti, come accade per chiese cattoliche, protestanti, sinagoghe e qualsiasi luogo di culto e preghiera in cui trovare e alimentare ragioni che rafforzino solidarietà e rispetto reciproco. In questi termini, secondo criteri validi per tutte le religioni, in una contestualizzazionestorica e culturale, le diverse spiritualità cittadine potranno costituire sempre più elemento di ricchezza reciproca e di rispetto della dignità di ciascuno.

Perché non rivedere la "questione moschea" in termini nuovi, senza pregiudizi?

GIULIANO BOFFARDI è segretario provinciale del Partito Socialista
ANGELA BURLANDO e ROBERTO VUCAS sono vice segretari provinciali

venerdì 19 dicembre 2008

Auguri !

Buone Feste !

Martedì 23 dicembre 2008 ore 17.00 sede Federazione Partito Socialistavia del Fossato 2

Saluti natalizi con bicchierata.

Un caloroso invito alla partecipazione



ROBERTO VUCAS

giovedì 18 dicembre 2008

Caso Eluana


CASO ELUANA. I SOCIALISTI CON IL LUTTO AL BRACCIO PER LA SCOMPARSA DEL DIRITTO IN ITALIA

"Un minuto di raccoglimento e successivo volantinaggio nel centro di Roma da parte della segreteria nazionale del partito, riunitasi davanti la sede del governo a Palazzo Chigi. I socialisti hanno voluto manifestare tutto il dolore per la direttiva del governo sul caso Eluana Englaro, e tutto il rispetto dovuto alla famiglia di Eluana. La segreteria ha inoltre invitato i rappresentanti dei partiti laici, riformisti e di sinistra presenti in Parlamento a rispettare in aula il minuto di raccoglimento, e ha chiesto alle segreterie degli stessi partiti di unirsi ai socialisti nella protesta. Il segretario Riccardo Nencini e tutti i componentui della segreteria portavano il lutto al braccio per la scomparsa del diritto in Italia".

LA DIRETTIVA SACCONI E' EVERSIVA

Locatelli: credevo che Sacconi fosse laico. Non lo riconosco più

"La direttiva del ministro Sacconi, che lui definisce 'laica', è invece una direttiva eversiva perchè istiga le strutture regionali al compimento di un reato: rifiutarsi di eseguire una sentenza della Cassazione". Lo ha affermato il segretario del partito Riccardo Nencini, che ha aggiunto "nella lucida pazzia del governo probabilmente si vuol far passare anche questo sopruso come 'riformismo socialista'. Ma la realtà è che il socialismo si basa sul rispetto dei diritti e della libertà, mentre l'iniziativa di Sacconi non sarebbe mai venuta in mente a un ex socialista vero". Pia Locatelli, Presidente del CN del partito osserva che "L'intervento del ministro Sacconi è a dir poco sorprendente. Interviene su una sentenza della Cassazione pretendendo di riscrivere da solo una legge che neppure esiste. Ma sono ancora più sorpresa - aggiunge la Locatelli- perché abbiamo militato assieme in un partito, quello socialista, che ha sempre avuto come tratto distintivo la laicità e il rispetto della libertà altrui. Quella di Eluana- sottolinea la dirigente socialista- è una tragedia personale, privata, che così viene trasformata in terreno di scontro ideologico da chi pretende di dare una dimensione etica allo Stato, di scrivere le leggi sulla base di un credo religioso, né più né meno come è avvenuto nell'Iran di Khomeini e nei regimi teocratici dell'islam più retrivo. Non lo riconosco più- conclude la Locatelli-. Credevo che fosse un laico. Un abbraccio di affetto e di solidarietà per la famiglia di Eluana.