lunedì 30 aprile 2012

1° Maggio con Marco Doria

La festa del primo maggio socialista a Genova avrà come ospite d'onore il candidato sindaco per il centro-sinistra Marco Doria, atteso nel primo pomeriggio presso la Federazione Socialista genovese di Via del Fossato 2 (adiacenze Via Bobbio) per trascorrere qualche ora in serenità dopo il gravoso impegno elettorale di questi giorni.

Sarà presente il Segretario Corrado Oppedisano e tutti i candidati socialisti alle Amministrative. Come nella migliore tradizione della Festa dei Lavoratori  fave e salame  per tutti i convenuti!

VI ASPETTIAMO ALLE 15.00
PARTECIPATE NUMEROSI!

La Federazione genovese del PSI risponde agli attacchi del senatur con un libro

di Corrado Oppedisano

Abbiamo pensato a tente frasi per rispondere ai continui attacchi del senatur e della Lega in questi giorni . Abbiamo invece deciso di comprare e leggere il libro di Michele De Lucia stampato esattamente un anno e mezzo fa, augurando in silenzio la buona notte a Bossi e famiglia.

L'autore del testo è Michele De Lucia attivista del Partito Radicale di Marco Pannella. Partecipa a tutte le campagne referendarie promosse dal Movimento dei Club Marco Pannella negli anni Novanta.
Dal luglio del 2001, dopo 12 anni di militanza radicale, entra a far parte della Direzione nazionale di Radicali italiani, carica nella quale verrà confermato ininterrottamente fino alla elezione a Tesoriere del Movimento (giugno 2008). In autunno inizia a collaborare con Radio Radicale, dove ancora oggi, ogni lunedi’ sera, conduce una trasmissione dal titolo Filo diretto del lunedì, con Andrea De Angelis e Alessandro Massari.
Nel 2002 pubblica per Stampa Alternativa “Fiat, quanto ci costi? Come la grande industria italiana privatizza i profitti e socializza le perdite a spese dei contribuenti”, libro-inchiesta sull’abuso del ricorso alla Cassa integrazione straordinaria (250mila miliardi di vecchie lire in 25 anni, nessun posto di lavoro salvato). Il volume – recensito nel 2003 dal professor Pietro Ichino sulla prestigiosa Rivista italiana di diritto del lavoro – registra il sold-out in poche settimane, ed è oggi un vero e proprio introvabile “cult”, l’unica ricerca di questo tipo mai pubblicata in Italia.
Alla fine di ottobre del 2005 pubblica per Kaos edizioni “Siamo alla frutta. Ritratto di Marcello Pera”, biografia non autorizzata dell’allora Presidente del Senato. Il volume, che dedica ampio spazio anche ai rapporti tra i radicali e il centrodestra, viene recensito in anteprima da Filippo Ceccarelli con una intera pagina sul quotidiano La Repubblica, e sarà il più venduto nei giorni del Congresso radicale di Riccione.
Aprile 2006: è candidato della Rosa nel Pugno per la Camera dei Deputati (circoscrizione Liguria).
Il 14 aprile 2008, in contemporanea con il voto per le Elezioni politiche anticipate, esce in tutte le librerie, ancora per Kaos edizioni, “Il baratto. Il Pci e le televisioni: le intese e gli scambi tra il comunista Veltroni e l’affarista Berlusconi negli anni Ottanta”. Il volume, nonostante il totale ostracismo da parte dei media (ad eccezione del servizio pubblico Radio radicale, della trasmissione “Iceberg” condotta da David Parenzo su Telelombardia, e di alcune citazioni negli articoli di Filippo Ceccarelli e Giovanni Valentini su La Repubblica), è di nuovo un successo (il maggiore fino ad oggi conseguito dall’autore), al punto che il termine “baratto” diviene di uso comune nel dibattito politico.





25 Aprile: Delegazione PSI – FGS Genova in manifestazione con i Radicali


di Elisa Gambardella

Il 25 Aprile il Segretario provinciale PSI di Genova Corrado Oppedisano ha partecipato, insieme a Elisa Gambardella, Reponsabile relazioni Internazionali PSI Genova.

Alla manifestazione organizzata dal Partito Radicale per chiedere amnistia, giustizia e libertà. Quale tema e giorno migliore per raccogliere in piazza una folla eterogenea e calorosa, che ha risposto con una straordinaria presenza.

Oppedisano e Gambardella hanno riconosciuto nel dialogo con i Radicali, in particolare con Michele De Lucia Tesoriere nazionale di Radicali Italiani , idee e valori comuni, a conferma del fatto che Socialisti e Radicali camminano a fianco, da sempre, nella lotta per ottenere maggiore giustizia sociale..

Alla manifestazione hanno partecipato tante associazioni, tra le quali “Nessuno tocchi Caino”, che si batte per ottenere condizioni dignitose per la vita dei carcerati, una delle battaglie simbolo dei Radicali, condivisa appieno dal Partito Socialista, da sempre schierato dalla parte dei Diritti Umani.

domenica 29 aprile 2012

Una crisi che viene da lontano

di Paolo Malerba

Leggiamo sull'Avanti on-line un articolo a firma Mario Zanco che bene mette in risalto l'origine della crisi e i motivi che impediscono all'Europa di uscirne, a conferma delle parole che la deputata spagnola Chacon ha pronunciato ieri in occasione del 120° anno dalla fondazione del PSI .

Dalla crisi l'Italia non uscirà da sola, dalla crisi si esce tutti insieme o tutti insieme si affoga. In Europa occorre l'internazionalismo di un partito socialista forte, di un leader europeo che sappia esprimere, attraverso l'esercizio di una politica economica comune, le esigenze sociali di cui gli europei hanno bisogno.

Ecco perché occorre che in Italia si rafforzi il PSI, perché il partito socialista italiano è l'unico in Italia che esprime una forte aspirazione internazionalista. E' l'unico partito di sinistra iscritto al Partito Socialista Europeo aderente all'Internaziomale socialista.

L'Europa ha bisogno dei socialisti, a cominciare dal voto delle prossime amministrative del 6/7 maggio!



Europa: la politica continua a latitare e delegare


I problemi dell’area euro sono problemi politici. Certo, a farli emergere è stata la crisi economica e finanziaria, ma la radice è li. Checcè se ne dica la politica è importante, è fondamentale, nelle società umane è sempre stata presente e sempre lo sarà. Tanti successi dei modelli economici sono associati a precise scelte e gestioni politiche. Si pensi al Giappone del boom che seguiva una politica industriale diretta dallo Stato, alla Cina attuale, la cui crescita si basa di un modello ” leninista-capitalista” che prima sembrava contro natura. Negli Stati Uniti d’America l’intervento dello Stato nell’indirizzo dei programmi di ricerca militare ha pesanti ricadute sullo sviluppo economico del Paese.

Tornando a noi, all’Europa, la crisi ha messo in luce la incompiutezza della costruzione di uno Stato federale basato sulla speranza che la creazione di uno spazio economico comune avrebbe “costretto” o naturalmente prodotto una vera unione politica. Come dicono gli inglesi, la crisi ha trovato l’europa con i calzoni calati, e qualcuno ne ha approfittato. La mancanza di uno Stato che eserciti appieno i propri poteri e funzioni, lascia spazio alle forze centrifughe che in periodi di crisi economica diventano dirompenti. Purtroppo i politici europei sono “piccini” direbbero i toscani, e non hanno coraggio. Questo lascia spazio a soggetti terzi, nel male ma anche nel bene. Istituzioni economiche sovranazionali la fanno da padrone, come alcune grandi banche di investimento e le agenzie di rating.
Sinora le castagne dal fuoco ai politici europei le ha tolte un “tecnocrate” cresciuto tra grandi scuole di economia, Tesoro Italiano, Goldman Sachs e Banca d’Italia: Mario Draghi. Dapprima con la iniezione di oltre un miliardo di liquidità nel sistema (prestiti alle banche europee all’1%) ha permesso all’Euro di superare il momento nero vissuto tra fine 2011 ed inizio 2012. Ora con la prolusione di mercoledì scorso di fronte al Parlamento europeo ha messo sul tavolo la parola “crescita” che sinora era stata un tabù nelle sedi ufficiali europee. La banca centrale europea (BCE) è una istituzione politica, come tutte le banche centrali, anche se i suoi esponenti non sono scelti attraverso elezioni (giova ricordare però che i banchieri centrali tedeschi sono molto più politici dei nostri). La BCE a guida Draghi ha fatto quanto in suo potere per mettere la palla davanti alla porta, ma ora tocca ai politici eletti a suffragio universale, quelli che siedono in Parlamento, buttarla dentro. Ci si perdoni l’abusato paragone calcistico, ma l’Europa è come una squadra di calcio in cui ognuno gioca per sè, e queste squadre, si sa, non vanno da nessuna parte.


Marco Doria alla Sivori al compleanno dei socialisti

Il candidato sindaco per il centro sinistra, appoggiato dal PSI genovese  è intervenuto alla manifestazione nazionale socialista svoltasi a Genova.
Marco Doria è arrivato puntualissimo alle ore 10.00 con il nostro segretario Provinciale Corrado Oppedisano e seduto in prima fila Doria ha presenziato ai lavori di tutta la manifestazione .

Doria è intervenuto all'inizio della manifestazione come si conviene  all'ospite d'onore. Ha ribadito la necessità dell'appoggio di P.S.I. non solo per la nobile storia socialista che ha contribuito a costruire Genova  attraverso le società di mutuo soccorso, le leghe, il sindacato, le cooperative sociali garantendo uguaglianza e giustizia sociale, ma per un progetto Genova condiviso che necessita della carica riformista che PSI Genova rappresenta.

Il segretario PSI , Corrado Oppedisano ha espresso soddisfazione ascoltando l'intervento di Marco Doria: - " è il nostro candidato dal primo giorno sino all'ultimo minuto possibile. Bisogna serrare le fila e portare al voto la maggior parte delle persone coinvolte in questa appassionata campagna elettorale che ha visto partecipare alla lista socialista genovese circa 200 candidati, io sono già contento di vedere questo entusiasmo politico che mi trasmettono i compagni candidati ma vorrei anche essere soddisfatto con la vittoria al primo turno e la conferma del seggio in consiglio comunale ai socialisti. "

sabato 28 aprile 2012

Nencini all'assemblea genovese per i 120 anni del PSI

Uno stralcio dal discorso di Nencini Segretario nazionale PSI alla manifestazione di Genova per i 120 anni dalla fondazione del partito:

Non possiamo commemorare e basta. La nostra storia va usata per progettare il futuro, per dare vita ad una Casa dei riformisti ispirata al socialismo europeo. Perché il socialismo non è un cane morto, ma un'idea che in Europa continua a vincere. Un'idea che in Italia ha portato più libertà, più civiltà, più progresso. Non c'è una sola riforma che non abbia l'impronta socialista: prima del fascismo le otto ore lavorative, la proposte dell'elettorato attivo e passivo per le donne, la lotta alla mafia, con Placido Rizzotto; dopo il fascismo l'avvento della Repubblica, il voto alle donne, l'Unione europea, la riforma scolastica, la nazionalizzazione dell'energia elettrica, la riforma sanitaria, il divorzio, le regioni, lo statuto dei lavoratori, la politica estera contro le dittature in Sudamerica e nell'est Europa. Tutto questo senza mai perdere di vista l'amore per l'Italia.

Intervento della socialista spagnola Carme Chacón all'Assemblea di Genova

Carme Chacón Piqueras è una delle figure più conosciute a livello internazionale del Partito Socialista Spagnolo, docente universitaria è stata eletta deputata nel 2000. Ha ricoperto la carica di Vicepresidente del Parlamento spagnolo e, dopo essere stata Ministro della Casa è stata nominata Ministro della Difesa del governo Zapatero. Al momento della nomina, a 37 anni, era in attesa del primo figlio e, nei mesi successivi, in stato avanzato di gravidanza, visitò i contingenti Spagnoli impegnati in missioni all’estero tra i quali Kosovo e Afganistan.

Oggi la Chacón, con l'acutezza politica che la contraddistingue, ha parlato a Genova all'Assemblea Socialista - per i 120 anni dalla fondazione del PSI - della crisi economica europea indicando anche le possibili soluzioni per uscirne. Il grande progresso sociale compiuto dall'Europa negli anni del dopoguerra ha lasciato ormai il passo al dominio incontrastato dei mercati e dell'economia sulla politica, complice la destra tedesca. La politica deve tornare a fare la sua parte - ha sottolineato la Chacón - per questo è necessario rafforzare i singoli partiti socialisti e socialdemocratici nazionali riferendoli ad un unico partito socialista europeo con un leader unico che si renda interprete dei bisogni della gente. E' necessario inoltre una politica che sappia salvaguardare l'economia dalle speculazioni finanziarie e una banca europea che badi agli interessi degli europei facendosi carico dei debiti nazionali.
Al suo intervento è scaturito un lungo applauso.


Il saluto del Presidente della Repubblica all'assemblea socialista riunitasi a Genova

Il Capo dello Stato - Presidente Giorgio Napolitano - ha inviato oggi un messaggio di saluto all'Assemblea Socialista riunitasi a Genova per celebrare i 120 anni dalla fondazione del Partito sottolineando come "giustizia e solidarietà nella società, equità e collaborazione internazionale sono esigenze e punti di riferimento imprescindibili di fronte alla grave crisi economica e sociale in atto e ai mutamenti e alle tensioni del mondo d'oggi".
Ecco uno stralcio del messaggio:

Caro Riccardo,

in occasione della manifestazione indetta a Genova dal Psi, assieme alle fondazioni socialiste, per ricordare e festeggiare il 120° anniversario della nascita del Psi, invio a Lei e a tutti i partecipanti il mio più sentito saluto.
La vostra iniziativa non rappresenta solo un contributo alla celebrazione di una lunga e gloriosa tradizione politica, intrecciata intimamente alla storia del nostro paese, alle battaglie per il progresso economico e civile e alle conquiste democratiche e sociali.
Il filone del pensiero socialista, profondamente radicato nel nostro continente, costituisce un patrimonio di valori e di idee la cui attualità è da approfondire in rapporto a sempre vive esigenze di giustizia e solidarietà nella società e di equità e collaborazione internazionale: esigenze e punti di riferimento imprescindibili anche di fronte alla grave crisi economica e sociale in atto e ai mutamenti e alle tensioni del mondo d’oggi.
Con questo spirito esprimo a Lei e a tutti i partecipanti i migliori auguri, apprezzando la vostra volontà di concorrere attivamente alla vita politica e al confronto democratico.


venerdì 27 aprile 2012

Dall'Avanti on line: Don Gallo e il socialismo

Don Gallo: "Chi ha i valori del socialismo è da abbracciare. Con Doria a Genova cambieranno le cose  "


Marco Doria, il candidato indipendente che alle primarie ha sbaragliato il Pd, adesso punta alla poltrona di sindaco per la città di Genova. A sostenere Doria c’è anche Don Andrea Gallo, la “voce degli ultimi” che guida la comunità genovese di San Benedetto al Porto da oltre quarant’anni. Con l’Avanti!online Don Gallo ha condiviso alcune delle sue ultime riflessioni politiche, parlando del rapporto travagliato con la Santa Chiesa e di quanto sia complesso scegliere di dar voce a chi solitamente non ne ha.

Perché ha scelto di supportare Marco Doria alle prossime amministrative?

Non conoscevo ancora Marco Doria, poi abbiamo partecipato alla discussione per le primarie, me l’hanno presentato e ho pensato: “Ci siamo, abbiamo colpito nel segno”. Fino agli ultimi 15 giorni nessuno lo dava vincitore alle primarie, eppure ce l’ha fatta. La nostra scelta è con tutti coloro che hanno valori di tolleranza, solidarietà e costituzionalità. Volevamo una persona e un volto che potessero dare fiducia, non l’uomo miracoloso ma qualcuno che facesse sorgere un venticello di nuova politica.

Sa che Doria è appoggiato da una lista del PSI?

Chi riprende i valori del socialismo è da abbracciare subito. I valori non muoiono mai, magari possono cambiare di nome. Sa quante volte ho parlato del presidente Pertini? Quando passava per i paesi, tutti si toglievano il cappello e lo salutavano. Quando i bambini chiedevano: “Chi è quello?”, noi rispondevamo: “Un galantuomo”.

Come mai il Pd non è riuscito a esprimere un suo candidato?

Dopo la nomina del segretario Bersani, abbiamo visto che il Pd si incrociava in mille correnti, aumentando la distanza tra la gente e i partiti, oltre a perdere di credibilità. A quel punto abbiamo capito che il Pd non poteva presentare un proprio candidato. Non giudico virtù e meriti, ma semplicemente il Pd, con i suoi candidati “prestigiosi”, non ce l’ha fatta. Quando finalmente io ho segnalato dei nomi che conoscevo, il partito continuava a dire: “Noi siamo il partito di maggioranza, i nomi dobbiamo farli noi”. È come un treno che ha bisogno del macchinista. “Ma il macchinista, gli ho detto, non ce lo avete!”. Quando Doria ha vinto le primarie, un notabile del partito mi ha detto: “Ci avete risolto un problema, perché sono emerse tutte le nostre divisioni”. I primi 15 giorni si sono scannati, ormai non li smuove nessuno.

Come si è comportata l’ultima giunta?

La nostra comunità è sul territorio e vive di bisogni reali, concreti. Seguendo quindi da vicino le vicende del comune, abbiamo notato un vertiginoso taglio al lavoro, alla sanità, ai servizi sociali, specialmente negli ultimi tempi. Il Pd non è stato in grado di interpretare una realtà complessa come quella genovese, lo dimostrano il caso Fincantieri e il problema della Moschea. Via via ci siamo resi conto che il cosiddetto centrosinistra, in particolare il Pd, navigava a vista. Dopo un anno di amministrazione fu arrestato il portavoce del sindaco, e noi avevamo sostenuto che in quel momento la giunta, se voleva essere considerata democratica, doveva dare le dimissioni. Eppure non l’ha fatto.

Che idea si è fatto del candidato socialista per le presidenziali francesi Francois Hollande?

In Francia oggi c’è un buon vento: un laboratorio culturale nuovo che fa ben sperare. Ma serve partecipazione se vogliamo che la politica francese non scada in rigurgiti reazionari, di abbandono dei princìpi democratici che ogni tanto ha.

Il cardinal Bagnasco, quindi ufficialmente la Curia genovese, incoraggia il Pdl. Cosa ne pensa?

È la logica del potere. La nostra Chiesa ormai necessita di una totale restaurazione. Continua a sfasciarsi e a perdere fedeli, e intanto il messaggio si sgretola. Scade nella difesa dei cosiddetti “principi non negoziabili” mentre collude segretamente con il potere. Speravo che Bagnasco avrebbe detto qualcosa di concreto e sensato, invece si è perso in chiacchiere. Dopo migliaia di anni la diocesi di Genova nel 2011 non ha avuto un’ordinazione presbiterale, qualcosa vorrà pur dire. E dalla monarchia assoluta del Vaticano vorrebbero punire me perché dico che la Chiesa è sessuofoba? Ma è la verità. Eretico io? Ma dai!

La Chiesa solitamente come reagisce alle sue iniziative?

Quando mi chiamano non sanno che pesci prendere, perché non ho niente da perdere: non ho nessuna proprietà e, se la Chiesa fosse un esercito, non sarei neanche caporale. Vogliono colpire un soldato semplice? Che lo facciano pure. Dopo però si trovano in difficoltà quando gli faccio ad esempio notare che Gesù è nato, vissuto e morto povero. Non sanno come rispondermi: sono in imbarazzo perché non possono contraddirmi. I Legionari di Cristo, sostenuti dal papato, sono una “lordura generale che supera in bassezza il bunga bunga”. Comunione e Liberazione? Dicano piuttosto “Comunione e Lottizzazione”. Non ce l’ho personalmente con loro, solo mi dà fastidio che si spaccino per cristiani. Vanno a benedire le portaerei, ma siamo matti? Che figuraccia.

Che opinione si è fatto dell’attuale governo?

Sono chierici del neoliberismo. Un tempo l’economia condizionava la politica, oggi invece l’economia fa politica. Stiamo assistendo all’arricchimento progressivo di pochi che si nutrono dell’impoverimento proporzionale degli altri, e questo è inammissibile.



Raffaele d’Ettorre



Oppedisano: " a rapporto dalla UILM di Genova"

Senza tanti convenevoli PSI E UILM di Genova si sono incontrati e l'incontro, visto che verteva sulla situazione di Genova, il lavoro e le prospettive, è stato franco e schietto. "La politica deve ritornare a d occuparsi del lavoro e dei diritti dei lavoratori cittadini" .
 
Questo è quanto affermato dai dirigenti sindacali. Oppedisano, Malerba e Venza di PSI Genova hanno ribadito agli amici e compagni della UIL che la politica ha bisogno del sindacato per attuare le riforme sullo stato sociale, sul mercato del lavoro, ma sopratutto per riavviare processi di crescita e di sviluppo per la città di Genova.
 
Questa è l' unica condizione per ristabilire la fiducia necessaria al bene della città. L'impegno è condiviso : una grande iniziativa per il lavoro a Genova subito dopo le elezioni.

mercoledì 25 aprile 2012

Attacco di stampo neofascista ai Sindacati

Nel giorno del 25 aprile Genova medaglia d'oro per la Resistenza è offesa da una squallida intimidazione neofascista rivendicato da Forza Nuova: manichini insanguinati e con farneticazioni riguardo i temi del lavoro sono stati rinvenuti davanti ad alcune sedi sindacali genovesi

La Federazione Provinciale Socialista genovese esprime la propria  solidarietà nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori e fa propria la nota espressa da CGIL, CISL e UIL dove si legge che

"Questo assurdo gesto ci vede ancora più uniti nella lotta contro la povertà, la crisi che colpisce i lavoratori e il nostro Paese e contro ogni azione volta a destabilizzare la coesione sociale. - dicono ancora i sindacati - Genova medaglia d’oro della resistenza ci supporta nel nostro operato a tutela e difesa del lavoro e di tutti i lavoratori".



venerdì 20 aprile 2012

VOTA E  FAI VOTARE SOCIALISTA

... perché la politica non è tutta uguale!


Primo Maggio Socialista!

Festeggiamo insieme la festa del lavoro il primo Maggio alla Federazione PSI di Genova in Via del Fossato 2, ore 15.

Saranno presenti:

MARCO DORIA
Candidato Sindaco di Genova

e tutti i candidati del PSI

Come da tradizione festeggeremo con fave, salame, vino bianco e ballo liscio con orchestra.


SEI INVITATO A PARTECIPARE

Una festa che per noi viene da lontano

INNOVARE NELLA TRADIZIONE





Comunicato dal coordinatore Zona Levante

In funzione delle elezioni municipali del 6/7 maggio 2012, in cui il Partito orgogliosamente presenta la sua lista PSI all'interno dell'alleanza di centro sinistra (candidato sindaco Marco Doria), è convocata l?Assemblea Generale degli iscritti Zona Levante.

SABATO 21 APRILE  alle ore 10.30
presso i locali della sezione di Genova Quarto
Via S. Schiaffino 32

E' evidente la straordinaria importanza della scadenza elettorale che riafferma la presenza socialista nella nostra città e che deve fare rientrare i nostri rappresentanti nelle istituzioni elettorali.

Saranno presenti i candidati alle elezioni

Raccomandando la presenza, invio i miei più fraterni saluti


Il Coordinatore della Zona Levante
Maurizio Spanò

giovedì 19 aprile 2012

giovedì 12 aprile 2012

Oppedisano (Psi): «Basta divisioni nel centrosinistra, il Psi sia d’esempio a Genova»

DALL' AVANTI ON LINE
a firma Raffaele d’Ettorre

Le urne saranno aperte anche a Genova per le prossime elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. Secondo gli ultimi sondaggi, il favorito per la poltrona di sindaco sembra essere Marco Doria, il candidato uscito vincitore dalle ultime primarie. A sostenerlo ci sarà Angela Burlando, capolista del Psi che quest’anno si presenta a Genova con 32 indipendenti per un totale di 40 candidati. A parlare all’Avanti!online del nuovo progetto socialista è Corrado Oppedisano, segretario provinciale del Psi di Genova. Un progetto che non abbraccia il solo capoluogo ligure ma che mira, a margine del 120° anniversario della nascita (proprio a Genova) del Partito Socialista, a un obiettivo ambizioso: dare ai socialisti la dignità di cui già godono nel resto d’Europa.

Venticinque liste per tredici candidati alla poltrona di sindaco: una bella sfida.

La lista che proponiamo è a simbolo nostro, con 40 candidati al comune e 170 nei municipi che appoggeranno il vincitore delle primarie Marco Doria. La verità è che Genova ha bisogno di un partito riformista. Quando sono stato rieletto segretario provinciale, Nencini mi ha chiesto di ragionare su una lista di partito. Sono soddisfatto del risultato ottenuto: in venti giorni siamo riusciti qui a Genova a rivoluzionare il partito che sembrava vittima di una specie di sortilegio.

L’idea di una lista di partito è stata anche conseguenza delle primarie?

In parte. Il Pd ha candidato due persone molto forti, provocando un incidente alle primarie, e alla fine è emerso Doria. Il nostro candidato Angela Burlando è arrivata quarta, e questo ci ha dato lo sprint per far riemergere il Psi qui a Genova.

Tra le altre liste qual è quella che vi spaventa di più?

Se si va lisci al primo turno non mi fa paura nessuno. Se andassimo al ballottaggio temo però che il centrodestra potrebbe trovare il modo di ricompattarsi ma ho molta fiducia in Doria, credo che non avrà problemi a passare subito.

Quali sono le vostre proposte per la città?

Genova ha gravi carenze in materia di assistenza e servizi sociali: alla città oggi serve una robusta iniezione di welfare. A Doria proporremo di formare una regia condivisa con gli altri enti per reperire fondi utili a questo scopo. Fondi non necessariamente o non soltanto pubblici, ma anche messi a disposizione da bandi internazionali della comunità europea. A sostenere questo progetto ambizioso portiamo con noi la parte laica della società riformista, che ha i diritti di tutte le parti sociali ben stampati in mente. Ognuno dei nostri 32 indipendenti rappresenta un mondo a sé: abbiamo un ex questore che si è occupato di disagio minorile e prostituzione, un ex assessore alla mobilità, rappresentanti di associazioni di volontariato e anche animalisti. Tutti devono essere rappresentati, perché solo così la politica può sperare di non perdere il fondamentale legame con il territorio. E in testa alla lista ci sono i giovani della FGS. Perché sono i giovani oggi la parte più colpita, ed è su di loro che oggi bisogna puntare.

La Moschea si farà o no?

Sicuramente si farà, la comunità musulmana di Genova è molto grande e ha diritto a un suo luogo di culto. C’è stato un disguido, più edilizio che altro,  per un quartiere, il Lagaccio, già di per sé problematico per viabilità e densità abitativa, disguido però già in via di risoluzione. Noi siamo stati sempre a favore della moschea: è un diritto costituzionale della comunità musulmana.

Centoventi anni fa nasceva a Genova il Partito Socialista italiano. Come vive oggi questo anniversario?

Commetteremmo un grave errore a legare il centoventesimo a un mero compleanno, rischieremmo di porci come degli antiquari della politica. L’anniversario deve essere lo spunto per operare delle riflessioni. Innanzitutto c’è da chiedersi come mai il Psi in Europa sia una macchina ben affermata e oliata, che si assesta intorno al 30%. Un partito, soprattutto, coeso. In Italia invece, oggi in special modo, i riformisti si trovano dispersi.

Perché?

Dopo Tangentopoli è crollata in Italia la volontà di creare un centrosinistra coeso. La colpa è anche nostra, inutile nascondersi. Quindici anni di Berlusconi (che non mi sembra certo il massimo della moralità pubblica) sono soprattutto colpa di un centrosinistra che si è trovato diviso e impotente. Oggi ci vuole un partito rappresentativo della sinistra che sia laico, tollerante, capace di dialogare con le parti sociali. In una parola: riformista. Perché il riformismo è oggi il nervo di ogni forma di socialdemocrazia europea.

È un percorso impegnativo. Da dove bisognerebbe iniziare?

Le prime barriere da abbattere sono all’interno del centrosinistra stesso. Il Pd si sta nascondendo dietro un dito perché ha in mano i voti, ma si evidenziano oggi più che mai le sue radici comuniste. Bisogna aggredire il Pd in questo Paese, per il bene dell’intera sinistra. Altrimenti ci troviamo con un Bersani si arrende davanti al primo Mario Monti, al tecnico di turno. Gli elettori traducono questa inadeguatezza delle istituzioni in astensione dal voto e si crea la disaffezione. La partecipazione viene polverizzata e come si fa allora a dare torto ai cittadini? Mi rendo conto che non è un percorso facile, ci vuole molto coraggio. Mi rivolgo soprattutto ai socialisti: fate come stiamo facendo noi a Genova.

Cioè?

Bisogna organizzare uno vero scontro politico con i propri avversari interni, formare una leadership coraggiosa finché il Pd non farà prevalere la corrente riformista. Aggredire le politiche del centrosinistra per ricostruire un partito riformista italiano unico, che non può essere altro che il Psi. Nel corpo del vecchio Pc, come diceva Amato, bisogna impiantare una testa socialista.



sabato 7 aprile 2012

Sabato 14 aprile ore 12 spaghettata pre elettorale

 La Federazione Provinciale del PSI di Genova comunica che

sabato 14 aprile dalle ore 12.00

presso la federazione in via del Fossato 2 a Staglieno

è organizzata una conviviale spaghettata con tutti i candidati e lo staff operativo elettorale della federazione.
Tale occasione ci permetterà di fare il punto (a 20 giorni dal voto), occasione per affinare l' organizzazione e gli incontri previsti con Marco Doria, con il PSE per i  120 anni, il 1° maggio e altro.

il Presidente Giuliano Pennisi

martedì 3 aprile 2012

Presentazione alle Autorità delle Liste Socialiste


La Federazione Provinciale del PSI di Genova comunica di aver presentato oggi agli Uffici Elettorali le Liste dei propri candidati per le prossime consultazioni elettorali del 6/7 maggio p.v.

I candidati socialisti  correranno per il Comune di Genova e per ogni Municipio cittadino.

La Federazione esprime soddisfazione per il primo importante traguardo raggiunto e ringrazia i compagni che hanno partecipato attivamente al suo raggiungimento.

Convocazione Direttivo e Candidati



Presso il gruppo consiliare via Garibaldi 14 è convocata la direzione psi e candidati liste psi

Mercoledì 4 aprile dalle ore 17.00 

o.d.g.

- Dati operativi per la campagna elettorale –



domenica 1 aprile 2012

Continua la raccolta firme per la presentazione della lista PSI a Genova



Domenica 1° Aprile continua tutto il giorno la raccolta di firme per la presentazione della Lista del PSI  a Genova sul Lungomare di Pegli altezza Hotel Mediterranee.

Se non hai ancora firmato puoi farlo ora!