giovedì 25 settembre 2014

Profughi verso l’Europa: l’Italia rende più veloci le procedure per le richieste di asilo


di Corrado Oppedisano - cooperazione Forumsad


Dal primo gennaio ad oggi sono sbarcati in Italia 125.876 migranti, di cui 9820 minori non accompagnati. Le richieste di protezione internazionale,  dalle circa 23mila di tutto il 2013 sono giunte a 38mila, sino ad oggi. (da ANSA).

L'enorme flusso di migranti, crea un sovraffollamento dei centri e un sovraccarico di lavoro che porta ad un conseguente ritardo per le domande dei richiedenti asilo. Così il decreto legge approvato a luglio dal Consiglio dei ministri ha previsto un aumento delle commissioni territoriali per l'analisi delle domande - passate da 10 a 20 - e delle sezioni (da 10 a 30).

Però il flusso cambia la dinamica dei migranti che non sono più persone che cercano di raggiungere l'Europa ma fuggono da situazioni di conflitto a prescindere dalla destinazione . Infatti l'aumento delle richieste di protezione internazionale per l’italia sono da 23mila di tutto il 2013 alle 38mila nel 2014 + 15.000 persone.
Per far fronte all'accoglienza, sono stati reperiti attraverso le regioni 19.400 posti, con un costo di 247 milioni all'anno.(ANSA).

E’ questa la  più grande tragedia di profughi che si sia mai consumata nel Mediterraneo. il 10 Settembre un naufragio di un barcone diretto in Grecia a 150 miglia dalla costa egiziana lascia in mare 500 persone che perdono la vita. 6 sono i superstiti  trasportati a Creta. Gli altri superstiti trasferiti ad Atene. Altri 2 superstiti a Malta e 3 in Sicilia, il che porta il numero totale di superstiti a 11 persone, su un totale di  500 persone presenti sulla barca.

Si auspica che, con il  nuovo decreto legge n. 119  del 22 .8.2014 snelliscano le procedure per le richiesta d’ asilo. Infatti la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale dispone l’audizione del richiedente asilo entro 30 giorni dalla domanda ed entro 3 giorni dalla conclusione del colloquio e deve pronunciarsi in merito alla domanda. La decisione resta collegiale, ma il colloquio si potrà svolgere alla presenza di uno solo dei componenti della Commissione.
 
La novità è che Le Commissioni territoriali vengono “incardinate” presso le Prefetture; possono essere aumentate fino a 20 e anche a 30, se l’afflusso di richieste di protezione è molto alto. Possibile anche l’assegnazione dei fascicoli dei vari casi da una Commissione all’altra. Infine per quanto concerne l’accoglienza: a chi non rientra nei CARA “dovrebbe essere garantita” quella nello Spar, il cui relativo fondo viene aumentato. Stanziati 9 milioni per il 2014 e 10.6 milioni per il 2015.
 
Alla luce di queste considerazioni il bilancio delle vittime nel mediterraneo diventa pesantissimo.
Gli ultimi due recenti eventi di disperazione registrano 700 morti in mare in pochi giorni.
 
Tutto ciò impone la conferma del soccorso nell'emergenza in alto mare,  come sostenuto da " Mare Nostrum", dall'altra una forte azione di prevenzione internazionale nelle acque internazionali per fermare, trafficanti e aguzzini, di morte,  che dopo aver depredato anine disperate, di bambini, madri, persone  le portano alla morte.  
 
E' così che la Italia, UE  e NU  devono concertare misure per prevenire questo continuo massacro,  alimentato da decine di conflitti bellici, fame miseria e carestie. E' urgente l'attuazione di procedure che diano attuazione e apertura a canali umanitari protetti dalle UE- NU con la supervisione dell'UNHCR. Insistiamo sostenendo che le misure di Cooperazine Internazionale adottate dal Mae e dalle ONG Italiane si rivelano fondamentali per la prevenzione dello sradicamento sociale e dalla fuga dai paesi poveri del mondo.
 
In questi anni, nelle zone di conflitto decine di Organismi Umanitari hanno dimostrato competenza ed elevata affidalità sulla cura e l'applicazione di progetti di CIS e relazioni umane, in presenza. Questo status impone che,  nel breve e in collaborazione con  UE-UN-( UTL / MAECI),  le organizzazioni umanitarie presenti nei paesi partner possano contribuire alla realizzazione di unità mobili di prevenzione  e contatto con le popolazioni, le persone che  fuggono dalle loro terre, profughi e RA, indirizzati verso la zona UE.
 
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