E' stato appena nominato Corrado Oppedisano alla massima responsabilità del partito nazionale per il terzo settore che già ha investito il sindaco Marco Doria per una prima valutazione sulla città di Genova su disagio sociale, coesione e sviluppo." non basta dar voce alla povertà e al disagio sociale per risolvere il problema, poichè tra emarginazione e indifferenza bisogno rimuovere le cause e progettare soluzioni attualibi in tempi brevi. Progetti che favoriscono inclusione, coesione sociale e nuove opportunità di vita e sviluppo grazie alle risorse presenti in città. Se guardiamo alle risorse di bilancio disponibili, ci deprimiamo,quelle non ci sono dice Oppedisano al sindaco Doria, quindi per iniziare sono utili condizioni favorevoli ed esempi positivi come il terzo settore è capace di generare in un vasto partenariato sociale.Appurato che i soldi per finanziare i progetti si devono cercare dove ci sono, va coinvolto anche il privato abbiente e le divisioni della CEE che li metteno a disposizione proprio su queste programmi.Per iniziare a combattere l'emarginazione e le nuove povertà tra giovani e vecchie generazioni bisogna mettere a disposizione della grande organizzazione umanitaria, siti del patrimonio comunale in disarmo da anni, improduttivi e costosi 8per manutenzioni. Conseguentemente le soluzioni economiche si troveranno e con velocitàIl soggetto pubblico deve occuparsi del disagio sociale di chi da un giorno all'altro si ritrova in mezzo ad una srtada, solo ed emarginato. Magari 7anche con un lavoro che non basta per vivere. Basta demendare ad altri anche se autorevoli questa piaga che comunque si abbatte sempre sul governo della città. Sono decine e decine le competenze e le capacità di elevata esperienza che vivono attorno al terzo settore, uomini e donne che hanno conosciuto mezzo mondo, oggi disponibili per risolvere anche in Italia, nelle nostre città, aspetti delicati delle nuove povertà. Che aspettare quindi si inizi dal primo disagio quello che attanaglia la nostra città di chi è solo o separato da coloro i quali non basta ciò che ha per vivere di chi disoccupato di lungo corso non sa più che fare avendo passato già i 40 anni. Con l altro occhio si guardi al meridione d'Italia dove ogni giorno sbarcano migliaia di esseri umani che chiedono pace e una città dove vivere.Far finta di niente renderà tragica una Situazione a dir poco allarmante. Partiamo da Genova a riflettere su questa seconda " onda umana che chiede giustizia"Abbiamo fllussi migratori in forte impennata che impongono una programmazione di prevenzione , prima che il fenomeno si trasformi in un vero disastro sociale, visto che l’ondata di sbarchi verso le coste italiane sono il risultato di guerre e persecuzioni.Barconi fatiscenti in partenza dalla Libia - carichi di uomini, donne e bambin in queste ore sono segnalati dai radar siciliani. Sono oltre 2000 i migranti soccorsi dalla Marina Militare in questi giorni dopo i tremila già arrivati, altri 845 sono attesi nel porto di Catania. Dall’inizio dell’anno supera così quota 50 mila persone, un numero impressionante per l’operazione Mare Nostrum con strutture di accoglienza al collasso. Siamo fuori controllo in un dramma umanitario che ci casca addosso ogni giorno.I primi profughi - 400 -sono eritrei ed etiopi (tra cui 57 donne e 16 minori) sbarcati a porto empedocle ma molti di loro qualche ora dopo erano già nella stazione di Agrigento poichè la loro meta finale non è infatti l’Italia ma gli altri paesi europei dove sitentano i ricongiungimenti familiari.Altri 600 tra cui 49 donne in stato di gravidanza e 21 minori sono giunti da diversi paesi dell’Africa subsahariana, del Maghreb e del Medio Oriente Scene analoghe si sono ripetute anche a Palermo, con 400 migranti tra cui 52 donne e 45 minori e a Catania con 300 profughi di cui 30 minori e 19 le donne soccorsi dalla Guardia Costiera e Trapani 190 immigrati tra cui 11 donne e quattro bambini, raccolti al largo di Lampedusa.Genova non può eludere il fenomeno immigrazione ne diretto che indiretto poiche Genova è mondializzata da molti anni, di conseguenza è urgente approntare un piano che ne prevenga il collasso sociale, umano e commerciale con una regia pubblica capace di far emergere le opportunità, umanamente nessuno escluso.
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