sabato 30 marzo 2013

Elisa Gambardella: "Una garanzia europea per i giovani, subito!"

La disoccupazione giovanile, che in Italia ha ormai superato il 38%, ha creato un dramma sociale intergenerazionale e costa, ad oggi, più di 100 miliardi di euro nell’eurozona.

Da questi dati è nato il progetto del Partito Socialista Europeo – PSE – di European Youth Guarantee, cioè un piano di garanzia per il lavoro che garantisca che ogni giovane sotto i 30 anni non rimanga inattivo per più di 4 mesi. Come? Attraverso meccanismi di incentivi e sanzioni, ma non solo: introducendo misure sociali quali l’assicurazione che uomini e donne abbiano uguali opportunità di entrare nel mondo del lavoro, così come garantire uguali condizioni di partenza a tutti, indipendentemente dalla situazione sociale di provenienza. Può sembrare un progetto utopico, ma non lo è, e non a caso ha suscitato l’attenzione degli economisti, tra cui Daniele Fano, che lo definisce uno strumento prezioso e soprattutto efficace per la soluzione del problema che affligge tutta Europa. Tuttavia alcuni Paesi, come si sa, subiscono la disoccupazione giovanile più acutamente di altri: da qui è cominciato il cammino del progetto socialista per rilanciare l’occupazione. Infatti dopo un’accurata analisi è emerso che, nel 2012, i Paesi che avevano il tasso di disoccupazione giovanile più basso – Austria e Finlandia – avevano adottato da tempo la garanzia per il lavoro giovanile. La scelta del PSE è stata allora quella di elaborare un modello di garanzia per i giovani da estendere a tutta Europa e in particolare a Italia, Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda: i più deboli. Dopo mesi di continuo confronto con i giovani socialisti europei – YES, Young European Socilists - e l’organizzazione femminile (e femminista) PES women, il Partito Socialista Europeo ha depositato a Bruxelles il documento che riassume e spiega chiaramente come ne usciremo: A European Youth Guarantee now.

La domanda che sorge spontanea è come verrebbe coperta finanziariamente una tale operazione e quanto costerebbe: il costo è quantificato in 10 miliardi (un decimo dell’attuale costo che paghiamo per la disoccupazione dilagante!), mentre le fonti per poter sostenere il piano sono ripartite in due parti. Nel breve periodo, infatti, i 10 miliardi potrebbero essere prelevati dai 23 miliardi di fondi strutturali dei Paesi membri inutilizzati, mentre, nel lungo periodo (e in quest’ottica si inserisce la bocciatura da parte degli europarlamentari socialisti del budget pluriennale, la scorsa settimana) la Garanzia per il lavoro verrebbe finanziata dalla tassa sulle transazioni finanziarie, già presente in alcuni Stati, e da quella sulle emissioni di gas, da inserire nel prossimo bilancio europeo.

La proposta, che è grande perché estesa a livello europeo, ma forte perché efficace a livello locale, ha suscitato l’interesse di molti, tra cui il Presidente francese Hollande, che una settimana prima dell’ultimo Consiglio Ministri UE, ha adottato un programma governativo « priorité jeunesse » di cinquanta punti, tra cui la garanzia per i giovani, che consiste di un reddito minimo di 483 euro per 100mila giovani disoccupati tra i 16 e i 25 anni e la possibilità di avere un contratto in imprese pubbliche e private con durata massima di tre anni. In più, il Governo francese mira a contrastare la precarietà dei giovani e regolamentare meglio le norme sugli stage. Anche Lussemburgo sta per adottare la Garanzia europea e la stessa Finlandia sta rivedendo la propria alla luce degli studi del PSE, avvicinandola alle proposte contenure nel documento socialista.

E in Italia?

Il PSI sostiene la campagna, ma è soprattutto la Federazione dei Giovani Socialisti ad essersi dimostrata attiva nel promuoverla: i primi eventi nel Belpaese per spiegare che cosa contiene questo documento e perché è così importante portarlo all’attenzione dei parlamentari sono stati organizzati da FGS Genova e FGS Rimini. A breve verrà realizzato un nuovo e altrettanto interessante dibattito sul tema anche a Roma, nel tentativo di far conoscere a tutta Italia un progetto che, se ben realizzato, può risollevare le sorti dei giovani (e non) Italiani travolti senza colpa dalla crisi.

I molti provvedimenti proposti dal PSE sono disponibili sul sito http://www.youth-guarantee.eu/

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