venerdì 12 ottobre 2012

Monti e Prefumo sferrano il colpo di grazia alla scuola pubblica

Altri tagli in vista per la Scuola Pubblica: con la spending review vengono sforbiciati altri 200 milioni di euro a cui occorre aggiungere altri 184 milioni previsti dalla legge di stabilità.

E' veramente odioso che chi abbia un reddito di oltre un milione e mezzo di euro (leggi On. Monti - dati del 2010) imponga "sacrifici" a chi ha un reddito pari a quello degli insegnanti italiani che peraltro hanno un salario tra i più bassi d'Europa.

Tanto per evidenziare meglio, riportiamo in calce i dati relativi agli stipendi medi in Europa di un professore di scuola secondaria superiore dopo 15 anni di anzianità :

Svizzera 56.500 - Olanda 49.400 - Germania  44.400 - Belgio 42.200 - Scozia 38.300 - Danimarca 38.100 - Irlanda 37.500 - Inghilterra  35.200 - Finlandia 34.800 - Spagna 34.200 - Austria  31.800 -  Norvegia  30400 - Svezia 27.400  - Francia  27.300 - Italia 26.400 - Media OCSE 34.800

Ebbene a Monti e Profumo non è bastato ancora, tanto che hanno deciso nella Legge di stabilità di aumentare agli insegnanti le ore di lezione frontale che passerebbero da 18 a 24 settimanali, tutto questo a parità di stipendio. Si badi bene le attuali 18 ore di lezione frontale non sono tutte le ore che un insegnante lavora, ma rappresentano soltanto la punta dell'iceberg in quanto non comprendono le ore per preparare le lezioni, tantomeno il tempo dedicato alla correzione dei compiti e degli scritti e neppure le ore dedicate agli Organi Collegiali.

Come si tradurrebbe la novità nella preparazione degli studenti?
Semplicemente! L'insegnante che oggi ha a che fare con 9 classi, ovvero con una media di 270 studenti, si troverebbe a doverne preparare e valutare ben 360.

E gli studenti non sono pratiche da evadere, ma persone con una storia, con pregi e difetti, con problematiche diverse, con diversi modi di apprendimento. Diventerebbe assai arduo per gli insegnanti avere sempre ben presente 360 storie diverse, 360 modi di apprendimento diverso nel momento di insegnare ai ragazzi qualcosa.

E infatti non è questo il punto: la Scuola Pubblica - per questi tecnici milionari al governo - non rappresenta il futuro per il Bel Paese, ma soltanto un mero capitolo di spesa da tagliare.

Per i docenti precari la novità significherebbe l'estromissione definitiva dal mondo della scuola
la perdita di posti di lavoro non ammonterebbe a "soli" 6.500 posti, come ventilato dall'on. Bersani, ma a ben 25.000 posti "normali" più altri 4.000 posti di sostegno.



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