venerdì 3 agosto 2012

GENOVA, UNIONI CIVILI: IL SINDACO MARCO DORIA INCONTRA SOCIALISTI E RADICALI.

GENOVA, UNIONI CIVILI: IL SINDACO MARCO DORIA INCONTRA SOCIALISTI E RADICALI. RICHIESTA L’INTRODUZIONE DEL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI, COME GIÀ AVVENUTO A TORINO E, NEI GIORNI SCORSI, A MILANO
RISPOSTA DEL SINDACO : " E' UN ATTO PREVISTO NEL PROGRAMMA DI COALIZIONE, CONCORDO CON L'INIZIATIVA DI PSI E RADICALI" GENOVA SI DIMOSTRERA' ALL'ALTEZZA EUROPEA SUL SERIO. DAL TRIANGOLO INDUSTRIALE A QUELLO DEI DIRITTI .


OPPEDISANO E PALAZZI: “ NON SI PARLI DI UNA SFIDA A BAGNASCO: È BAGNASCO CHE SFIDA LA CIVILTÀ E L’UMANITÀ, L’EUROPA, PRETENDENDO DI IMPORRE I PROPRI DOGMI A TUTTI I CITTADINI, MA DI UN GRANDE FATTO POLITICO, IL SINDACO DI GENOVA COME MILANO E TORINO LANCI UNA SFIDA ALL'IMMOBILISMO PARLAMENTARE.

DA CITTADINI CI SIAMO RIVOLTI CON FIDUCIA AL SINDACO, PERCHÉ DIFENDA LA LIBERTÀ DI SCELTA INDIVIDUALE, A COMINCIARE DALLE UNIONI CIVILI”

Per Genova, città europea, così come Torino e Milano, una delibera in tal senso rappresenterebbe un segnale forte alla politica nazionale affinché l’Italia approvi al più presto una legge per le coppie di fatto e per l’introduzione del matrimonio omosessuale che la porrebbe in linea con il resto dell’Europa.

L’Italia è l´unico paese in Europa che non ha fatto ne´ l’una ne´ l´altra cosa. Questo purtroppo è il segno non di civiltà ma della nostra arretratezza.


Comunicato stampa

Il Sindaco di Genova, Marco Doria, ha ricevuto questo pomeriggio a Palazzo Tursi Corrado Oppedisano, Segretario provinciale del PSI, e Marta Palazzi, Segretaria dell’Associazione “Radicali Genova”.


L’incontro è stato richiesto da Oppedisano e Palazzi per portare all’attenzione del Sindaco la necessità e l’urgenza di introdurre anche nel capoluogo ligure, come già avvenuto a Milano e a Torino, un Registro delle Unioni Civili.


L’amministrazione comunale, alla luce del decreto legislativo n. 267/2000 e della Sentenza n.138/2010 della Corte Costituzionale, ha infatti il potere di operare, nell'ambito delle proprie competenze, per promuovere pari opportunità per le unioni di fatto, favorendone l'integrazione sociale e prevenendo forme di disagio, con particolare riferimento alle persone anziane, nonché forme di discriminazione fondate sull'orientamento sessuale. Per raggiungere questo obiettivo occorre stabilire forme di identificazione delle unioni civili basate su vincolo affettivo, così come la stessa legge anagrafica e il relativo regolamento attuativo prevedono: basterebbe prevedere la possibilità di rilasciare una attestazione di costituzione di famiglia anagrafica basata su un “vincolo di natura affettiva” ai sensi dell'art 4 del DPR 223/1989 (Regolamento Anagrafico).


Sulle Unioni civili, che riguardano tanto le persone omosessuali che le persone eterosessuali, l’Italia continua ad essere un Paese più che mai a sovranità limitata perché vaticana. Tuttavia, hanno dichiarato Oppedisano e Palazzi, “non ci si deve arrendere, la lotta è solo all’inizio. La nostra non è una sfida a Bagnasco è Bagnasco che fino ad oggi ha sfidato la civiltà, l’umanità, l’Europa (palesemente avanti) e la libertà di scelta individuale, che è un diritto umano fondamentale. Clericalismo e laicità non sono uguali e contrari: noi non vogliamo imporre al cattolico le scelte del laico, e non vogliamo che al laico siano imposte in forza di legge le scelte del cattolico. Ognuno deve poter scegliere liberamente, e ci siamo appellati al Sindaco perché difenda questa libertà nell’interesse di tutti i cittadini. Questo è un principio che dovrebbe essere il denominatore comune per tutto il Paese, non solo per il centrosinistra, che farebbe bene a svegliarsi, ma anche per il centrodestra”.



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